"Il "Tor Margana" a Gentilini. Il saluto di Ungaretti" di G. Ungaretti (1959)    


in "La Fiera Letteraria", a. XVI, n. 31-32, Roma, 2 agosto, p. 1
   
Gentilini è un pittore di cui ormai tutti riconoscono il valore singolare, è difatti uno dei primi pittori italiani e europei d’oggi ed è un uomo di giovialità tanto squisita nei suoi rapporti cogli altri che, chi ne sia onorato, considera la sua amicizia tra le più preziose. 
Vorrei dire anche uno dei motivi per i quali la sua pittura m’incanta e mi convince. Non so perché, o so bene perché, essa mi fa sempre e subito ripensare innanzi tutto ad affreschi visti in una mia lontana visita a Pomposa. […] 
Voglio dire che la pittura di Gentilini ha origine come da una primitiva meraviglia, messa in risalto anche dalla predilezione sua per l’uso di terre. Onusta di tradizione, si affaccia poi a noi piena di calma, riposante, a rappresentarci luoghi di Roma per esempio, od altro, con una novità poetica, un humour e una familiarità straordinari. […].