"Luciana Gentilini. Una vita oltre" di Giulietta Rovera (2017)    


Minerva online, ottobre
   
Per chi ama l’arte, “Una vita oltre” di Luciana Gentilini è una ghiotta occasione. Con la modica spesa di Euro 18, si possono ammirare decine e decine di fotografie inedite dei massimi intellettuali della seconda metà del Novecento, in compagnia di quel grande pittore che fu Franco Gentilini. Alcuni di questi personaggi sono oggi dimenticati: Romeo Lucchese, Libero de Libero, Raffaele Carrieri, Giuseppe Mazzullo, Virgilio Guzzi, Giuseppe Liverani, Antonio Zoran Music. Altri, invece, continuano ad essere letti, visti e apprezzati: i poeti Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli, Giuseppe Ungaretti; gli artisti Mario Marini, Giorgio de Chirico; gli scrittori e critici letterari Milena Milani, Piero Chiara, Natalino Sapegno, Gianna Manzini, Guglielmo Petroni – per citarne solo qualcuno. Ciò che arricchisce questo libro originale sono le illustrazioni, splendidamente riprodotte, di quadri di Franco Gentilini. Proprio perché l’autrice ha avuto l’accortezza di accostare fotografie e ritratti, si può apprezzare l’abilità, l’intuito, la genialità che guidava la mano del pittore, che sapeva in pochi segni esprimere la personalità di colui che gli stava di fronte. Mentre le istantanee di Piero Chiara, Gianna Manzini, Leonardo Sinisgalli, Giuseppe Ungaretti, paiono mute registrazioni di un istante, i ritratti vanno oltre le superfici di quei volti facendo emergere le loro emozioni, i tratti salienti dei loro caratteri. A scandire il materiale fotografico, i ricordi della moglie di Franco: quella formidabile, fragile e fortissima donna che lo ha accompagnato, ispirato, sorretto nei suoi ultimi tredici anni. A suggerirle di tenere un diario nel quale annotare incontri e aneddoti fu, nel 1971, Augusto Augustincini, che a Parigi, dove Gentilini aveva uno studio, teneva una galleria. Luciana cominciò così a scrivere non le biografie, ma le impressioni che gli amici di Franco suscitavano in lei, le loro battute, le intemperanze, rabbie, gelosie, maldicenze alle quali si abbandonavano in occasioni di cene, premi letterari, mostre, funerali. Alle foto e ai ritratti fanno quindi da contrappunto queste annotazioni, che hanno più il sapore del racconto destinato al pubblico che non appunti destinati all’uso esclusivo dell’autrice. Bisogna dare atto a Luciana Gentilini di avere una capacità di scrittura non comune, il che rende la lettura facile e scorrevole. Proprio perché le annotazioni non erano destinate alla pubblicazione, non sono state sottoposte all’autocensura che alle volte mitiga il giudizio implacabile, l’osservazione tagliente. Ne emergono così veri e propri “ritratti a parole” di questi grandi colti nell’intimità. E se non mancano affetto, ammirazione e commozione sincera, non fanno difetto l’arguzia, le considerazioni acute e pungenti, la battuta fulminante. Il risultato è un libro godibile, costruito come una sorta di mosaico in cui si incastrano con precisione impeccabile i tanti tasselli che vanno a formare quest’opera singolare. Senza cedere alla nostalgia, l’autrice rievoca un mondo ormai scomparso, un mondo relativamente piccolo ma non frammentato come quello di oggi, in cui si muoveva una comunità di artisti, scrittori, intellettuali, non ufficializzata ma che aveva sede in luoghi come Piazza del Popolo, Via Ripetta, Via Margutta e sicuri punti di incontro nei caffè Rosati, Canova, Aragno e in trattorie come Beltramme a Via della Croce o Menghi a Via Flaminia. Purtroppo, nel 1981, la prematura morte di Franco Gentilini metterà la parola fine non solo alla creazione di opere d’arte, non solo ad un rapporto strettissimo con la compagna della vita, ma anche ai tanti incontri con questi personaggi raffinati e dotati di talenti fuor del comune che allietavano le serate di Franco e Luciana. “Una vita oltre”, Luciana Gentilini, Silvana Editoriale, 2017, Euro 18 Giulietta a Luciana